Meglio il fotovoltaico o il geotermico?
L’energia geotermica è una fonte rinnovabile e pulita, che può dare un importante contributo alla transizione energetica del nostro Paese.
Vediamone per questo il funzionamento, le applicazioni in ambito domestico, i costi, i vantaggi e le possibili detrazioni fiscali…
- Indice articolo
- Cos’è l’energia geotermica
- Gli impianti geotermici domestici: vantaggi e svantaggi
- Incentivi 2023 impianti geotermici
- Impianto geotermico con pannelli solari
- Impianto fotovoltaico o impianto geotermico?
- I numeri del fotovoltaico
Cos’è l’energia geotermica
Nel nucleo della Terra avvengono incessanti processi di decadimento naturale di sostanze radioattive, che producono calore.
Questo calore dal sottosuolo può essere trasferito in superficie attraverso vettori fluidi.
Ecco spiegato cos’è l’energia geotermica.
Energia che può essere utilizzata sia come fonte di produzione di elettricità che direttamente come fonte di calore.
A seconda delle temperature, di solito la geotermia si divide in:
- alta entalpia, con valori superiori ai 150 °C, ideale per la produzione di energia geotermoelettrica
- media entalpia, tra 80 e 150 °C, utile per la produzione di energia elettrica e per il teleriscaldamento
- bassa entalpia, tra 20 e 80 °C, sfruttabile per riscaldare, prelevando calore in inverno, e raffrescare, cedendolo in estate; una forma energetica che non richiede sonde a grande profondità ed è praticamente sfruttabile ovunque.
Eppure, a dispetto di tutte queste potenzialità, e di altre che analizzeremo in seguito nel dettaglio, ancora nel nostro Paese stenta ad attecchire (le pompe di calore geotermiche sono ancora rappresentano infatti meno dell’1% del totale della potenza installata), a dispetto di altre zone, come il Nord Europa e gli Stati Uniti, dove sono ampiamente diffuse.
Nonostante che, teoricamente, questo tipo di energia potrebbe da sola soddisfare l’intero fabbisogno del pianeta per i prossimi 4000 anni!
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Gli impianti geotermici domestici: vantaggi e svantaggi
Prima di vederne vantaggi e svantaggi, capiamo come funziona un impianto geotermico.
Esso si compone di:
- Un sistema di captazione del calore: composto da tubazioni in polietilene che sottraggono calore al terreno o all’acqua; le tubazioni si distinguono in:
1)sonde geotermiche verticali, interrate a elevate profondità
2) sonde o collettori orizzontali: posizionate a 1-2 metri di profondità - Una pompa di calore, posta all’interno dell’edificio: gli impianti geotermici sono particolarmente adatti in abbinamento con terminali di distribuzione che funzionano a basse temperature (30 – 50°C), come i pannelli radianti o i ventilconvettori; i radiatori tradizionali possono essere utilizzati, ma risultano completamente inadatti quando l’impianto funziona per il raffrescamento
- Un serbatoio d’accumulo, indispensabile per immagazzinare acqua calda da distribuire quando occorre sia per il riscaldamento che per usi sanitari; al suo interno l’acqua viene riscaldata grazie a particolari serpentine collegate ai vari generatori di calore.
E passiamo adesso a individuare:
vantaggi | svantaggi |
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È un’energia sempre presente e sfruttabile, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche | Necessita di una preventiva indagine geologica condotta con notevole precisione |
Ha minori costi di esercizio, variabili dal 50 al 70% in meno rispetto a un sistema tradizionale a metano, a gpl o ancor più a gasolio | Il massimo rendimento si ottiene in edifici ben coibentati, dunque solo in nuove costruzioni che rispondano a criteri progettuali piuttosto severi, o al massimo in quelle sottoposte a interventi di riqualificazione complessiva e massiccia |
Oltre a riscaldamento e raffrescamento, permette anche di produrre acqua calda sanitaria, riducendo così i tempi di ammortamento delle spese iniziali | Si tratta di una forma di energia inutilizzabile in presenza di eventuali vincoli idrogeologici o di acqua di falda |
Garantisce una durata notevole, fino a 20 anni per una pompa di calore e anche oltre per le sonde | Richiede costi notevoli nelle fasi iniziali, ad esempio quelle della perforazione (anche se a onor del vero nel 2005 l’energia geotermica costava fra i 50 e i 150 euro per MWh e nel 2020 è sceso a 40-80) |
Determina un aumento della classe energetica dell’immobile e del suo valore sul mercato | Dalle centrali può fuoriuscire il tipico odore sgradevole di uova marce delle zone termali (tuttavia il problema è risolvibile mediante l’installazione di particolari impianti di abbattimento) |
È possibile riciclare gli scarti, con un incremento del risparmio | L’impatto esteriore delle centrali può recare qualche problema paesaggistico, presentandosi tipicamente come un groviglio di tubature (problema risolvibile unendo l’approccio funzionale ad un’architettura rispettosa del paesaggio e dell’estetica) |
Riduce le emissioni inquinanti | |
Ha un’efficienza maggiore rispetto a quella di altri impianti, compresa tra il 30 e il 50% | |
Praticamente non necessita di manutenzione | |
La pompa di calore non emette rumore e può essere installata in un ambiente chiuso e isolato acusticamente (quindi in un qualsiasi locale dell’edificio) | |
Non vi è combustione né fiamma libera e quindi nessun pericoloso serbatoio contenente GPL o gasolio o altri liquidi infiammabili |
Dunque, sintetizzando, l’energia geotermica si può sfruttare su tutto il territorio italiano; eventuali limiti all’installazione potrebbero invece dipendere da una carenza di conoscenza sulla geotermia da parte degli utenti finali, una progettazione talvolta un po’ complessa dell’impianto e il costo inziale.
Inoltre, la pompa geotermica non è adatta alla sostituzione di altri impianti in edifici vecchi e poco efficienti, che purtroppo rappresentano ancora la maggioranza del parco immobiliare italiano.
Si vanificherebbero efficienza e vantaggi installandola in un edificio non isolato riscaldato da sistemi funzionanti ad elevate temperature, come i termosifoni.
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Incentivi 2023 impianti geotermici
Come detto pocanzi, il costo dell’impianto è uno degli svantaggi maggiori, trattandosi di una soluzione più costosa sia degli altri modelli di PdC che di altri impiantisti.
Il costo dipende da differenti fattori, ed è dato dalla somma di:
- costo della pompa di calore
- installazione delle sonde
- posa dei pannelli radianti
- eventuali costi di autorizzazioni per le perforazioni e per la posa delle sonde.
Mediamente le cifre raggiungono i 15-20 mila euro, e crescono in relazione alla superficie da riscaldare e, quindi, alla potenza installata.
Comunque, trattandosi di un’energia pulita e rinnovabile, il Governo viene incontro con delle agevolazioni.
Le strade percorribili sono diverse:
- Superbonus 110%: tra gli interventi definiti trainanti e, quindi, abilitanti all’accesso, figura l’installazione di sistemi a pompa di calore, anche geotermici, in sostituzione di quelli esistenti (resta che la ristrutturazione da eseguire deve essere totale, con una globale riqualificazione dell’edificio, per non vanificare i vantaggi della tecnologia). Abbinandovi ulteriori interventi (quali la realizzazione di un sistema a cappotto, la sostituzione degli infissi, la combinazione con i pannelli fotovoltaici) l’immobile inoltre avanza di due classi energetiche
- Ecobonus: per le pompe di calore è prevista una detrazione pari al 65% della spesa sostenuta
- Conto Termico 2.0: tra le spese ammesse c’è anche la sostituzione dell’impianto di climatizzazione esistente con una pompa di calore, anche geotermica; la percentuale varia e viene calcolata tramite apposita formula, che considera la potenzialità dell’intervento e l’energia termica annua prodotta.
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Impianto geotermico con pannelli solari
Quando un impianto geotermico si associa col solare fotovoltaico, l’efficienza energetica diventa completa, regalando un’abitazione autosufficiente ed ecosostenibile.
Ancora più interessante la soluzione che sfrutta i pannelli solari termici con sistemi a svuotamento.
Questi evitano il rischio di raggiungere la temperatura di stagnazione, quando non vi è alcun prelievo termico dall’impianto e quindi viene captata più energia di quanta ne venga dissipata, causando gravi danni all’impianto fino alla rottura dei componenti di circuito.
Negli impianti a svuotamento, inoltre, non è richiesto l’utilizzo di fluidi antigelo all’interno dei circuiti.
Dunque, in caso di inattività, il circuito solare viene svuotato con i seguenti vantaggi:
- viene adoperata acqua non glicolata, dato che non vi è alcun rischio di congelamento del liquido, che risulta quindi meno viscoso, concretizzandosi in risparmio energetico e minore aggressività all’impianto
- i sistemi di protezione e sicurezza, come vasi di espansione e valvole, sono praticamente inutili.
Attenzione però alla posa delle tubature, che devono presentare una pendenza continua verso il serbatoio, per garantire il completo svuotamento del circuito: se ciò per motivi tecnici non è possibile, l’alternativa ottimale rimane un sistema solare a pressione.
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Impianto fotovoltaico o impianto geotermico?
Cerchiamo di rispondere a questa domanda:
scegliere un impianto solare se: | scegliere un impianto geotermico se: |
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è possibile concentrare la maggior parte dei consumi nelle ore di sole, per massimizzare l’autoconsumo | si vive in alta montagna, dove l’apporto di ossigeno è minore e la resa termica dei combustibili cala drasticamente |
i consumi annuali sono superiori ai 2.500/3.000 kWh e se l’intenzione è quella di rimanere nell’edificio dove si intende installarlo per diversi anni, per ammortizzare l’investimento | si sta costruendo un edificio ex novo, oppure si sta procedendo ad una riqualificazione totale di una vecchia costruzione a partire dall’efficientamento energetico (ivi compreso l’isolamento) |
si desidera restare abbastanza contenuti con l’investimento iniziale: per una famiglia di 3-4 persone è sufficiente un impianto con potenza massima 3-4 kw, per il quale, esclusa installazione, ci si aggira attorno ai 6.000 euro Articolo di approfondimento: Prezzi impianto fotovoltaico | si possono investire inizialmente non meno di 15mila euro |
si ha a disposizione un terreno che non presenta impossibilità/limiti geofisici e se, qualora vicini ad acqua di fonte, non sussistano impedimenti normativi |
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I numeri del fotovoltaico
In effetti nel nostro Paese la scelta è ricaduta prioritariamente sul fotovoltaico.
Tanto che, con il 33% del totale, ci siamo piazzati al primo posto per la nuova capacità installata e connessa alla rete lo scorso anno.
Più della Germania, ferma al 27%, e della Cina, con appena il 7% (dati sono stati diffusi dall’Epia, l’Associazione dell’Industria Europea del Fotovoltaico).
Germania che però continua a detenere il primato di paese con la quota più alta in assoluto di GW fotovoltaici.
E allora, se anche tu vuoi figurare fra i tanti, contattaci per un preventivo gratuito…
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Redazione
Questo blog è gestito da Michele Sorrentino, un appassionato del settore energetico rinnovabile che ha dedicato più di un decennio della sua vita professionale a divulgare l’importanza e il potenziale delle energie rinnovabili.

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